Una genovese in cucina: piatti liguri, altri inediti, oppure i classici in versione sprint. Per il massimo risultato con il minimo sforzo.
Autore: Paola
Un altro blog di cucina?! Sì, ma non come tutti gli altri, perchè qui l'ingrediente principale è l'avanzo, lo scarto, l'esubero. Ricette e consigli, tanti consigli, per contenere al massimo lo spreco del cibo e per recuperare quello che avanza con originalità ed eleganza
Ringrazio Francesco Di Castri che mi permette di condividere un suo interessante articolo dove si parla di cibo, ma non di ricette
Siamo talmente abituati (io per prima) a determinate definizioni, che non ci accorgiamo più di usare dei controsensi se non, addirittura, dei non-sense
Eppure, come dice Francesco, le parole sono molto importanti
Se trovate delle buone seppie fresche con il loro inchiostro, cosa non troppo difficile anche in questa stagione, provate questa ricetta, scelta daNon Sprecare
Ho sempre cercato, istintivamente, di non sprecare il cibo
Per molti anni ho pensato che fosse così per tutti
Durante Expo 2015, ho capito che no, non è così, che ero un’eccezione.
Andrea Segré
Durante Expo 2015 ho conosciuto Andrea Segré, un uomo straordinario che ha fondato Last Minute Markete che da molti anni si batte per insegnare a contenere lo spreco del cibo
Perché? Semplice e intuitivo:
Abbiamo un Pianeta solo. Uno solo. Uno
Siamo sempre di più (10 miliardi ipotizzati nel 2050)
Ora, o speriamo in un provvidenziale asteroide che cada su altre teste ed elimini la concorrenza che si nutre come noi (pensiero poco carino, direi), o ci diamo un regolata
Vi lascio da leggere, sempre da Andrea Segré
CINQUE MOSSE A PROVA DI SPRECO
e a seguire un po’ di numeri che chiariscono bene il problema.
Buona lettura e, per favore, ricordatevi di NON SPRECARE
primo: check in
Fai la spesa passando in rassegna frigorifero, dispensa – e cantina, per chi c’è l’ha – incrociando il numero dei commensali
secondo: chek-out
Evita le sirene del marketing: il 3×2, gli sconti e il sottocosto non servono se ti metti in viaggio
terzo: weight & waste watchers
Pesa gli alimenti e soppesa i tuoi invitati prima di cucinare quantità che si adattano meglio a una caserma
quarto: day after sharing
Recupera tutto ciò che rimane dopo pranzi & cene e condividi quello che avanza
quinto: #zerowaste #sprecozero
Differenzia nei bidoni o nei sacchi dedicati della spazzatura tutto ciò che resta a tavola, dagli avanzi agli imballaggi
Lo spreco alimentare domestico è il buco nero dello spreco di cibo, in Italia e nel mondo. Ecco i dati sullo spreco reale nelle case degli italiani, monitorati – per la prima volta in Italia! – attraverso il test dei Diari di famiglia promosso dal progetto Reduce del Ministero dell’Ambiente – Università di Bologna DISTAL con la campagna Spreco Zero:
lo spreco settimanale pro-capite è di 700,7g; il valore dello spreco alimentare pro-capite a settimana è di 3,76€; il valore dello spreco alimentare pro-capite annuale è 196€, il valore dello spreco domestico nazionale è di 11.858.314.935€, che corrisponde allo 0,69% del PIL (PIL 2017 Valori a prezzi correnti fonte ISTAT).
Cosa sono i Diari di Famiglia? Un campione statistico di 400 famiglie di tutta Italia ha annotato per una settimana i riscontri quali-quantitativi del cibo sprecato. Si tratta dunque di dati monitorati e ‘certificati’ e non di percezioni come per tutti gli altri sondaggi.
Spreco per motivazione (%) Non consumato in tempo (ammuffito, scaduto, avariato) 45,8 Cucinato, preparato, servito troppo 18,2 Preferenze personali (non mi piace, eccetera) 25,8 Errore d’acquisto (troppo/sbagliato) 0,3 Accidentale (piatto caduto, pietanza bruciata, altro) 1,8 Avanzo figli 5,7 Altro 2,4
Totale 100,0
Prodotto Percentuale sul totale di spreco evitabile (%) Verdura 24,9 Frutta 15,6 Carne e derivati 6,1 Pesce e derivati 2,2 Uova e derivati 0,8 Pasta, riso e cereali (p. cerealicoli) 8,0 Legumi 1,8 Prodotti da forno (pane, pizza, ecc.) 11,6 Latte e latticini 17,6 Torte e desserts 0,9 Bevande 4,5 Condimenti, salse, erbe, spezie 2,5 Snack, biscotti e merendine 1,8 Altro 1,6
Totale 100,0
Oggi vi invito a guardare questo breve video della FAO (è in inglese ma, grazie alle illustrazioni, non c’è quasi bisogno di traduzione) che spiega in modo simpatico e chiaro quanto sia importante NON SPRECARE il cibo.
Ora correte a guardare in frigorifero cos’è avanzato, poi cercate tra le mie ricette e riutilizzate tutto! 🙂
Condivido con piacere questo post di Luca, perchè Matera è una città magnifica e accogliente, una città unica al mondo, e perchè abbiamo proprio tanto bisogno di cultura. E poi a Matera si mangia benissimo! Avete mai provato i peperoni cruschi?
Se poi volete leggere qualcosa di più su Matera, queste sono le mie impressioni
Ho realizzato questa pasta buonissima, condita con zucca, salsiccia e una crema di lattuga, basandomi su una ricetta tratta da La Cucina Italiana di gennaio, proprio il numero che ho già citato e che ha dedicato un ampio articolo a NON SPRECARE.
La preparazione è molto semplice, il risultato è squisito, e i sapori sono perfetti in questo momento dell’anno così freddo (del resto, se non fa freddo a gennaio …)
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Gli ingredienti:
320 grammi di pasta corta (per me, penne Rummo) 200 grammi circa di zucca già pulita 200 grammi circa di salsiccia 1 scalogno 7 – 8 foglie di lattuga più esterne e scure 150 grammi circa di ricotta ½ bicchiere di vino bianco secco 1 piccolo ramo di rosmarino Olio evo
Tempo di preparazione: 20 minuti Tempo di cottura: 45 minuti Difficoltà: bassa Costo: basso Conservazione: 4 – 5 giorni in frigorifero Il Gusto di non Sprecare: si recuperano le foglie esterne della lattuga, anche se rovinate
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Procedimento:
Tritate lo scalogno, e fatelo dorare in una padella con pochissimo olio.
Intanto spellate la salsiccia, sbriciolatela con le mani e aggiungetela allo scalogno. Rosolatela per un paio di minuti, continuando a sbriciolarla più possibile, bagnatela con il vino e fatela finire di cuocere per altri sei o sette minuti
Tagliate la zucca a dadini: versate in una padellina due cucchiai di olio, fate scaldare, aggiungete i dadini di zucca con il rosmarino, salate leggermente e fate cuocere finché non sarà tenerissima. Qualche dadino resterà più compatto, altri tenderanno a sciogliersi, e va benissimo così
Lessate in acqua leggermente salata le foglie di lattuga: scegliete quelle esterne più verdi e fibrose, eliminando solo le parti rovinate. Scolate le foglie, raffreddatele sotto l’acqua fredda, strizzatele bene e frullatele con la ricotta.
Al momento di preparare il piatto, fate cuocere la pasta nella solita abbondante acqua salata, scolatela ma non troppo, trasferitela nella padella della salsiccia e fate insaporire, completate con la zucca e legate tutto con la crema di lattuga e ricotta scaldata 30 secondi nel microonde.
Non serve il Parmigiano grattugiato, da proporre a parte per chi non può farne a meno
salsiccia e zucca
Se vogliamo trovare un difetto a questo piatto, è che si sporcano un po’ di pentole e pentoline, in quanto zucca, salsiccia e lattuga devono essere preparate separatamente
In compenso, si può cucinare tutto in anticipo e scaldare all’ultimo momento.
In questi giorni ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di Fabrizio de André
Una genovese come me non può far finta di niente. Vi lascio l’ascolto di un pezzo tratto da Senza Orario Senza Bandiera, un album magnifico del 1968 di cui Fabrizio è autore. Spero vi piaccia e ve lo faccia conoscere ancora meglio
Devo ringraziare Ilaria che mi ha allertata su questo servizio proposto da La Cucina Italiana, il prestigiosi mensile di cucina, dove nel numero di gennaio si invita a non sprecare, a riciclare, a diversificare i rifiuti riciclabili, e tutto quanto possibile per far durare più a lungo possibile le risorse del pianeta.
Vi lascio la scansione della prima pagina e di una ricetta che, confesso, non ho ancora provato, ma che offre la dimensione di quanto il problema del non spreco sia sempre più attuale e sempre più importante.
Buona lettura. Paola
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