Chi mi conosce sa quanto io ami i carciofi, che preparo spesso durante la loro, abbastanza lunga, stagione.
Fra fine marzo e aprile è il momento in cui i carciofi sono più teneri e dolci, perfetti per essere consumati crudi. Per questo ho pensato a un piccolo e fresco antipasto, ideale per aprire l’appetito verso le portate successive. Un antipasto nutriente, sì, ma leggero, con in più l’effetto detox del carciofo.
Gli ingredienti per quattro persone:
- 3 carciofi freschissimi
- 80 grammi di tonno sott’olio, di qualità
- olio evo
Tempo di preparazione: 20 minuti
Tempo di riposo: 30 minuti
Preparate una ciotola d’acqua nella quale avrete spremuto mezzo limone (non gettate il mezzo limone spremuto!). Mettete i guanti di gomma o di lattice, altrimenti alla fine dell’operazione vi ritroverete con tutte le dita nere, e incominciate con pazienza a pulire i carciofi. Staccate le foglie esterne più dure (da recuperare per preparare tisane rinfrescanti), tagliate la punta delle spine e poi il carciofo a quarti per liberarlo comodamente della barba, tagliatelo ancora a fettine più sottili possibile (da ogni quarto dovrete ricavarne almeno tre) e mettete le fettine nell’acqua con il limone.
Una volta che avrete affettato tutti i carciofi, trasferiteli in un colino (non versateli, ma prendeteli con le mani cominciando da quelli più in superficie, di modo che eventuali piccoli residui restino sul fondo dell’acqua e vadano poi eliminati) e lasciateli sgocciolare bene. Spremete sopra qualche goccia di limone ancora, per conservarli chiari. Nel frattempo scolate il tonno dall’olio, mettetelo in una ciotola e sminuzzatelo con una forchetta. Aggiungete i carciofi, condite con qualche cucchiaio d’olio, mescolate bene e lasciate riposare almeno mezz’ora.
L’antipasto è pronto: un sapore legato, diverso, nuovo. Proponetelo in piccole ciotole individuali: è bello e fresco anche nel colore.
Strategie: potete pulire i carciofi in anticipo, l’importante è che l’acqua in cui sono immersi sia ben acidulata dal limone. E mi raccomando, oltre a recuperare le foglie più dure, non gettate via i gambi, ottimi per frittate e torte salate.
Variazioni sul tema: Raddoppiate le dosi e avrete un secondo completo. Cercate i carciofi di Albenga e avrete un piatto lussuosissimo (in tutti i sensi)
Vini: Falanghina del Sannio

Preso il libro, oggi inizio 😘
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Grazie!!
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Basta un click 😊
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e due euro 😉
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Quasi 😃
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Che delizia!
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Un po’ in tema e un po’ no: quando faccio delle verdure lesse, di qualunque genere (cicoria bietole spinaci cavolo nero carciofi cipolle), quando le scolo ne raccolgo il brodo che poi mi bevo, recuperando così tutte le vitamine perse nella bollitura. Ed è anche buono da bere.
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Sì, è in tema, anch’io cerco sempre di riutilizzarlo
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Grazie per la buona ricetta e per i “trucchi” che la rendono ancora più interessante.
La proverò senz’altro perché anch’io adoro i carciofi.
Paola, forse la conosci già questa ricetta, ma nel caso non la conoscessi, provala.
Si tratta di un’insalata di finocchi crudi, tagliati a fettine sottili, conditi con una leggera vinaigrette, scaglie di parmigiano, o grana padano, non troppo stagionati e una manciata di pinoli tostati.
Buona giornata.
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Non conoscevo questa variante, grazie! Mi sembra davvero squisita
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Si vede che abitiamo vicine. Anche a casa mia era usatissima!
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Bellissima idea, ho ancora un vasetto di tonno che ho preparato io, sarà perfetto.
Quando pulisco i carciofi quel mezzo limone lo strofino sulle mani cosi anche se non metto i guanti non mi diventano nere, ma sicuramente questo trucchetto tu lo conosci già.
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Lo conosco, ma tant’è un po’ nere rimangono sempre, specialmente intorno alle unghie. Per quello preferisco i guanti. Però è un’osservazione giustissima, ora la riporto nella ricetta
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Puoi lascar perdere era solo per dire io mi regolo cosi anche l’altro giorno che ne ho preparato un bel po’ per metterli sott’olio, però puo’ darsi che non funziona per tutti, non vorrei aver qualcuno con le mani nere sulla coscienza..
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beh non è una tragedia 😉
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Una bella, buona e fresca ricetta semplice. Ciao Max
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Le insalate coi carciofi crudi mi riportano ai tempi della mia gioventù! Dopo il cinema, all’Aquilone.
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Prendo nota Paola adoro i carciofi
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Siamo in tanti qui
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immagino
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E il vino di casa mia ahahah
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arrivo!
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No, il vino che hai bevuto!
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Vuoi il mio indirizzo?
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No, sempre perché è del Sannio quello che ha bevuto ahahahah
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Vedi la mia poca prontezza di riflessi …
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In realtà mi volevate scroccare tutti il vino! Quest’anno non c’è!
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Vabbè, allora mi prenoto subito per l’anno prossimo.
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Non ho mai mangiato i carciofi crudi — non credevo fosse possibile! Probabilmente non con i carciofi reperibili da questa parte.
PS non è l’acido ma la vitamina C nel succo di limone che tenga chiaro i carciofi. L’aceto per esempio non serve.
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Sai che lo sapevo, poi si legge sempre “acqua acidulata” e via, senza riflettere! I carciofi crudi devono essere tenerissimi, meravigliosi quelli di Albenga, disponibili sono in aprile (fate un salto!)
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In realtà ci sono diversi ortaggi che normalmente si cucinano ma che sono ottimi anche crudi, per esempio le zucchine in alcune insalate, a julienne oppure tagliate a metà per il lungo, private dei semi e tagliate a semirondelle sottilissime. O i cuoricini teneri di bietole e cicoria. Io poi amo molto le patate crude, tagliate a fette e con un po’ di sale.
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D’accordo su zucchine e bietole, ma le patate … sono davvero stupita
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Io sono una grande amante del crudo: a parte la carne e le uova, se qualcuno mi invita a pranzo e prepara pasta fresca o gnocchi di patate e quando arrivo si beve un aperitivo e si fanno due chiacchiere, io nel frattempo delle cose preparate e in attesa di essere cucinate faccio letteralmente strage. E tortellini freschi, mamma mia che bontà! In compenso non ho mai mangiato sushi perché mi fa senso.
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Pasta fresca e gnocchi piacciono anche a me, e li mangio mentre li faccio, ma non vado oltre i tre o quattro pezzi. Insomma io sono una via di mezzo 😉
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Hai ragione. Anche qui e’ difficoltoso trovare quei carciofi soffici che possono essere affettati sottili sottili e mangiati crudi. Un peccato. Potrei sostituire il tapinanmbur – sapore simile e spesso lo mangio crudo.
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Non per niente uno dei suoi nomi è “carciofo di Gerusalemme”.
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Infatti
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Fatto. Per una settimana qui al supermercato hanno messo i carciofi in offerta a 19 centesimi e quando li ho trovati (tutti i giorni prima di metà pomeriggio erano già spariti tutti) ho fatto man bassa, in tutto ne ho presi una ventina.
Premesso che non sono i superteneri di Albenga, la prima volta ho tolto troppo poche foglie, ma anche così erano passabili. La sera dopo ne ho tolte di più e ho tagliato le fettine più sottili (da otto a dieci per ogni quarto) ed è andata decisamente meglio. Naturalmente, dato che non esiste che io prepari qualcosa senza il mio tocco personale, ho aggiunto un po’ di filetti d’acciuga spezzettati (e quando finisco un vasetto, con l’olio ci condisco una pastasciutta). Altri quattro li ho lessati e mangiati in pinzimonio alla porcellina (tra l’altro non ho mai capito perché in tutte le ricette si dice di tagliare il gambo alla base del carciofo, quando la parte tenera è tanto buona, boh). Gli altri li metto in tegame a modo mio, ossia tagliate punte e tolte foglie dure, tagliati in quarti, con olio pepe sale aglio prezzemolo olive verdi e capperi tritati e acciughe spezzettate.
Ho provato anche la tisana con le foglie seccate, ma in infusione è proprio acqua calda senza la minima traccia di sapore. Un po’ meglio facendole bollire per dieci minuti, ma proprio poco poco. Di alloro invece ne ho messo troppo ed è venuta troppo forte, la prossima volta mi regolo meglio. Poi mi è venuta l’idea di conservare e seccare le bucce delle mele per fare una tisana con quelle, magari mischiate a quelle delle arance.
Ah, un’ultima cosa: le dita non mi si sono annerite per niente: evidentemente quello che vale per voi comuni mortali, su noi vecchie streghe non attacca.
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I carciofi in abbinamento a acciughe e capperi sono ottimi. Il gambo si recupera sempre, crudo o cotto. Strano che la tisana sia venuta così leggera, in effetti bisogna metterne parecchie (io le sminuzzo). Impossibile che non ti siano venute le dita nere! Erano carciofi? 😀
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Carciofissimi!
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Ma tu quanto le tieni in forno a seccare?
Stasera comunque ho messo in tegame gli ultimi dieci: sfogliati, spuntati, squartati, sbarbati, messi in acqua e limone, tirati su uno per uno, loro e le rotelline di gambo recuperate, e ho finito il lavoro con dita e unghie bianchissime. Tiè.
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Ore in forno a 60 gradi. Devi dirmi dove trovi i carciofi sbiancanti 🙂
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Io li ho lasciati due ore: è troppo poco?
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Devono essere belle asciutte e sbriciolarsi quasi. Più che il tempo conta il risultato. L’ideale sarebbe l’essiccatore
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Grazie.
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HELP!
Dato che non è pensabile far seccare per le tisane gli scarti di 10 carciofi, mi è venuta l’idea di separare le foglie intere più grandi e le parti di foglia con più polpa, lessarle molto fino a ridurle quasi in pappa e poi raschiare la polpa per farne una crema di carciofi. Ed è qui che ho bisogno del tuo aiuto: è sufficiente che la metta in un vasetto e la copra d’olio o pensi che sia meglio aggiungere anche qualcos’altro? Un po’ di aglio lo metterei senz’altro (ancora un po’ e finisce che lo metto anche nella torta di fragole), ma poi cos’altro mi suggerisci?
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Non sono stata precisa, in effetti. Io ne raccolgo un bel po’ (la mia media, in stagione, è 10-15 carciofi a settimana), lavate e fatte asciugare all’aria, poi passo nel forno per completare. Lo stesso faccio con gli scarti delle verdure miste, per fare il dado vegetale granulare (ovviamente tutto sempre ben lavato e poi asciugato). In sostanza il processo serve per non far sviluppare le muffe, o i batteri, che hanno bisogno di umidità. Per quello che spieghi tu, va benissimo, la lunga cottura tende a sterilizzare e la copertura di olio isola dall’aria. Puoi aggiungere qualche grano di pepe come conservante, l’aglio senz’altro per il profumo. Mi hai dato un’idea 😉
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Grazie!
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