Quanti piatti che spesso, se non sempre, compriamo pronti, potremmo facilmente farli in casa, con poca fatica, ma con grande risparmio di denaro e certezza degli ingredienti.
Tra questi c’è sicuramente la pizza, un monumento gastronomico che ha il pregio di piacere a tutti. Ed è anche un piatto molto sano e completo, visto che è composto sia da carboidrati che da proteine (la mozzarella) e dalla verdura (il prezioso pomodoro).
Se la facciamo in casa, possiamo farcirla come più ci piace, cuocerla al momento giusto e mangiarla bollente come in pizzeria.
Fin qui tutto bene, direte voi, ma l’impasto? È difficile da fare. E come la mettiamo con la lievitazione? Uno arriva a casa la sera, magari tardi, e non ha il tempo materiale di impastare, far lievitare l’impasto almeno un’ora … a che ora si mangia?
Ebbene, la risposta c’è, ed è semplicissima: l’impasto, che non è difficile, si prepara la sera prima.
Cominciamo dal lievito: vogliamo usare il lievito madre fresco, quello essiccato, o il lievito di birra? Quello che conta è permettere una lunga lievitazione, così che i fermenti del lievito abbiano il tempo di svilupparsi completamente e, altro particolare non da poco, incominciare a “digerire” il glutine della farina.
Le proporzioni del lievito? Per 500 grammi di farina, i cubetto di lievito di birra, 35 grammi di lievito madre secco, 100 grammi rinfrescato di lievito madre “vivo”.
Quindi gli ingredienti sono:
- 500 grammi di farina (00, 0, mista con integrale, a piacere)
- 4 cucchiai di olio evo
- 1 cucchiaino di sale fino
- Acqua
- Il lievito come già indicato
- La farcitura a piacere (mozzarella, pomodoro, acciughe, olive ecc. ecc. come in pizzeria)
Sia che impastiate a mano o a macchina, dovete solo fare attenzione a non esagerare con l’acqua: ci vuole parecchia farina per compensare un cucchiaio di troppo. Andateci piano.
Ricapitolando, la sera prima si prepara l’impasto (tempo previsto a mano, non più di dieci minuti), si mette in una ciotola ben sigillata o in un sacchetto per alimenti ben chiuso, e si trasferisce in frigorifero.
La mattina dopo si recupera l’impasto e, così com’è, lo si sposta a temperatura ambiente.
Alla sera si riprende l’impasto, si piega e si impasta quattro o cinque volte, si stende nella teglia del forno, se c’è tempo si lascia lievitare ancora un po’ così, quindi si farcisce la pizza secondo il proprio gusto, si inforna (250 gradi ventilato) e dopo circa 15 – 20 minuti è pronta da gustare bollente, filante!
Vi lascio il tempo di farla un paio di volte per prenderci la mano, e poi sono sicura che non comprerete mai più né quella surgelata (brrrr!), né quella da asporto.
E se ne avanza? Il giorno successivo è ancora buonissima, basta scaldarla qualche minuto in forno. Si può congelare.
Tutti amano la pizza, ed è sempre personalizzabile … anche negli Usa!

quella scaldata a colazione …. una meraviglia … ciao Paola
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Leggo nei tag di questo post “adatto ai bambini” e “adatto al surgelamento” … e l’associazione delle due cose mi fa ridere. Sono una persona semplice … e anche un po’ scemo! 😀
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Perché? Non capisco bene il dubbio. Comunque chiedere è lecito 🙂
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No no nessun dubbio… l’associazione adatta ai bambini e a essere surgelata mi ha fatto sorridere. Non è una critica… ma un falso-contatto mentale che i due tag hanno generato,
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Sempre bello quando qualcosa ci fa scappare un sorriso
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E poi in un blog che parla di cibo, il riso c’è sempre… ok, mi auto-bandisco da solo 😀
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Resta qui! Ci vuole una voce allegra 🙂
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Be’ detto a uno che si firma “Ilnoire” … comunque: certo che resto. 😉
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Adoro il nero 😉
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Da me, invero, si tinge di rosso carminio … ma questo penso tu già lo sappia.
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In questo caso preferisco anch’io il rosso, decisamente
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Bene!
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Mi sono immaginato bambini surgelati … Ok, ammetto: è un commento scemo il mio. Ma mi ha fatto ridere questo pensiero. Sulla pizza, nessun dubbio, la pizza è un pasto definitivo.
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Ah era una battuta! Allora sono io che sono scema e non l’ho capita :D. Grazie!
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Se non l’hai capita era una battuta malriuscita! 😀
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Ma no! Poi ha fatto ridere anche me 🙂
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Esattamente Buongiorno Paola
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Quasi mai fatta la pizza in casa e, sinceramente, preferisco mangiarla non frequentemente ma in pizzeria, come momento di relax.
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Certo! Soprattutto se conosci una buona pizzeria
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Mi basta una pizzeria non proprio alla moda, che il turbinio di persone, soprattutto giovani smartphone-muniti, ormai mi infastidisce 😦
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Nonostante un’accurata ricerca, anche con amici napoletani particolarmente esigenti, la pizza buona a Milano è praticamente introvabile. In compenso tutti i locali sono affollati, chiassosi, con servizio scadente e spesso non prendono la prenotazione. Il prezzo? 25 euro per pizza e birra. Capito perchè poi una se la fa a casa?
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Ho capito. Noi non siamo esigenti. Siamo andati per 30 anni nella stessa pizzeria che purtroppo ha chiuso. Credo che lavorassero all’antica, perchè facevano lievitare la pasta un giorno, da sera a sera. Adesso andiamo in un locale fuori mano, che lavora molto per l’asporto. Lievitazione 12/16 ore. Per me la pizza è buona, ma io mangio sempre la marinara. Il servizio è molto familiare e gentile. 35 euro in 4 con vino, acqua,caffè, dolce e liquore. Non caro direi.
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Corretto, soprattutto se anche vi trovate bene, come mi sembra di capire
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La pizza fatta in casa dà sempre enormi soddisfazioni e contrariamente a quello che si crede, richiede tanto tempo di riposo, ma pochissima manualità. Io di solito la faccio mista farina 0 + farina integrale per il minore impatto sulla glicemia, ma portarla in tavola resta sempre una festa!
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Siamo in linea perfettamente. Grazie 🙂
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Anche io sono anni che la preparo a casa e mi da molta soddisfazione,vado in pizzeria solo se si tratta di una serata tra amici.
Se utilizzo il lievito di birra ne metto molto meno.
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Giusto!
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Concordo! Evviva la pizza fatta in casa. Mai comprata la pizza surgelata, e pensare che lavoro per una ditta di surgelati! hahaha, ma proprio non ci riesco! Anch’io come te preparo la pasta il giorno prima e la conservo in frigo. E ti dirò di più… così facendo, con la lievitazione molto lenta e prolungata, la pasta rimane ancora più digeribile che lasciandola lievitare solo un paio d’ore. E poi… quando mi capita, io una teglia di pizza la cuocio a metà cottura, la lascio raffreddare e la congelo. Quando ne ho bisogno, la tiro fuori, aggiungo la mozzarella e continuo la cottura come se fosse appena fatta.
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Ottimo consiglio! Quanto alla digeribilità, presto spiegata: il lievito esaurisce la sua funzione e non “continua” nello stomaco
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Vero!
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Tu stavi sperimentando col Licoli, vero?
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Sì, ho trasformato la pasta in licoli e mi trovo benissimo
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Prima o poi riuscirò a farlo!
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a disposizione… se vuoi a voce in aprile 😉
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Uuuuh!!!
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Ho una memoria di ferro (quando voglio) 😉
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Io ho una pessima memoria!!!
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Ti ricordi quando vieni a Milano?
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Ci pensa Italo a ricordarmelo ahahah
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Lieta di avere un alleato 😉
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Io sono grata ad italo per i biglietti a poco!
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